lunedì 24 marzo 2008

Primo appunto dopo il nostro arrivo

Martedì 19 Febbraio

Dopo molti incontri e quasi un anno dalla tesi
adesso sono nuovamente a San Telmo - Buenos Aires.

Negli ultimi mesi ho incontrato persone che da tempo desideravo conoscere,
alcune delle cuali non conoscevo l’esistenza.
Altre mi hanno sorpresa enormemente per ciò che hanno creato,
altre ancora per come hanno condiviso le loro scoperte.
Qui ho nuovamente visto la diffusa costanza dei gruppi di Teatro Comunitario
e la lucida curiosità di nuovi ricercatori.

Buenos Aires brulica
come non mi sarei mai aspettata,
in Novembre Albi ed io abbiamo visto numerosi lavori
di tutti i tipi,
spesso anche due a serata
e partecipato a molte conferenze
dove spesso ci siamo ritrovati ad essere sempre gli stessi.
Ho conosciuto il Teatro Comparado,
e letto un libro intitolato “El espacio scenico como sistema significante” di Francisco Javier.
Sono venuta qui e ho scoperto senza troppa sorpresa che
i concetti per cui mi sono battuta
sono Preistoria in questo fazzoletto della Terra.

Qui c’e’ molto di molto,
di sicuro c’e’ una trasformazione in corso
enorme
e rapidissima.
C’e’ il vaffanculo sorridente e disinteressato delle nuove generazioni rivolto verso gli interrogativi più pesanti e,
allo stesso tempo, l’impegno della resistenza più sofferta.
C’è cultura e accessibilità ad essa, dove
non te lo aspetteresti mai,
e la confusione accatastata di un divario generazionale evidente.
L’eterogeneo esiste
ed è compiaciuto di se stesso
della sua potenza reattiva e tollerante
davanti alla comune situazione economica.

Siamo rimasti stupiti dalla presenza di ricercatori che si interessano al fenomeno del teatro degli ultimi
trent’ anni. Persone consapevoli dell’enorme ricchezza dell’America
Latina e di ciò che la storia ha prodotto e sta producendo.

Oggi scrivendo a Renzo ho detto questo:

Ci sono molte scintille
e pochi incendi.
Buenos Aires in questo momento
Riesce ad essere piena di entrambi.

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