giovedì 25 dicembre 2008


Un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo
da tutto il team de Il Volo di Elio!

>>>>>> Buone Feste <<<<<<

lunedì 22 dicembre 2008

Segnalazione Firenze - La Citè - Programma dell'ultima settimana 2008



>>>>>>>>>>>>>>Lunedì 22 ore 18.30 esposizione "ELABORAZIONI 2008" di Gianandrea Bercigli "Dipinti nati dalla fusione tra fotografia, elaborazione grafica e pittura, una ricerca artistica attraverso la quale l'immagine viene modificata, semplificata, ridotta, tramite l'uso dei toni del bianco e nero, fino a raggiungere l'essenza del soggetto rappresentato." (22 nov-4 dic) www.myspace.com/g1ana - Ore 21.30 Jam session jazz. House band: Simone Graziano: piano; Piero Spitilli: contrabbasso; Stefano Tamborrino: batteria.


>>>>>>>>>Martedì 23 ore 22 teatro danza "Noi (quasi) duri", di Laura Benfenati. Attori, danzatori: Laura Benfenati, Monica Maroncelli, Daniele Rosi, Guido Saudelli


>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>Merc 24 a sorpresa - Giov 25 chiuso
Venerdì 26 musica Carneigra (musica popolare-mediterranea d’autore) www.myspace.com/carneigra
Sabato 27 musica Hernan Gipsy e Cesar Martignon (latin fusion) www.cesarmartignon.com/wordpress

>>>>>>>Domenica 28 ore 16.30 pomeriggio animalettura: fiabe animate e spettacoli per bambini. Ore 21.30 musica "16 corde" trio (jazz) Massimo Ciolli: chitarra; Simone Pascarella: chitarra ritmica; Marco Benedetti: contrabbassoIl trio parte da un repertorio di standards e originali nella tradizione caratteristica del jazz e del bop, con brani di autori come Parker, Raney, Drew, ecc., per poi svilupparsi con l'approccio a temi di composizione originale.


>>>>>>>>>Lunedì 29 ore 21.30 Jam session jazz. House band: Simone Graziano: piano; Piero Spitilli: contrabbasso; Stefano Tamborrino: batteria.
Martedì 30 ore 21.30 “Garibaldi-Romano-Garcini Trio”: Andrea Garibaldi pianoforte; Ferdinando Romano contrabbasso; Giovanni Garcini batteria.
Mercoledì 31 Chiuso


Natalia Bavar

sabato 13 dicembre 2008

RIFACCIAMOCI “LA PELLE”

testo tratto dal romanzo di Curzio Malaparte 

adattamento e regia Marco Baliani

scene e costumi Marion D’Amburgo

luci Roberto Innocenti

musica Mirto Baliani

con Marco Baliani, Elisa Cuppini, Marion D’Amburgo, Alessandra Fazzino, Maria Maglietta, Simone Martini,Guido Primicile Carafa, Michele Riondino, Giuseppe Sangiorgi, Caterina Simonelli

Mina: Napoli 1943 e lo sbarco degli Americani. Scoppia una frenesia liberatoria in tutta la città. Gli uomini si svestono della loro pelle per diventare saccheggiatori, strozzini, puttane. (Nello spettacolo omettono il piccolo particolare che Napoli cadde sotto 28.000 bombe in tre anni; colpiti ospedali, centri di ricovero e soprattutto abitazioni civili). La fame e la povertà come causa di tutte le atrocità che investono le vite dei sopravvissuti. Situazione storica, politica e sociale raccontata secondo il gioco delle sezioni. Molto belli i costumi, ricordano i quadri di Goya, così attenti nel raffigurare il particolare scabroso del mendicante, dell’emarginato o degli infermi. <<>> dice Baliani, un paragone un po’ azzardato, efficace solo nel rivelare come i precedenti trascorsi abbiano influito sulle linee del presente. Tuttavia è da vedere questo spettacolo, per riflettere sulla condizione umana e la sua insalubre ma inevitabile relazione con la guerra.   

giovedì 4 dicembre 2008

BLASTED

BLASTED di Sarah Kane

16.11.2008 – Teatro dell’Elfo, Milano


Dati tecnico artistici: 

Attori: Elena Russo Arman, Paolo Pierobon, Andrea Capaldi

Regia: Elio De Capitani

Luci: Nando Frigerio

 

Piero: Blasted è un testo formidabile. Una rappresentazione della violenza che non risparmia profanazioni continue del corpo, del linguaggio, dei luoghi rifugio di una società “che ha tre mesi di vita”. Un rilancio continuo di bruttura in bruttura, in un pozzo di cui non si tocca il fondo. La violenza comincia in una stanza d’albergo di second’ordine di Leeds per poi trasformarsi, confondersi, con quella di un albergo di un paesino squarciato dalla guerra dei Balcani (il testo è del 1995, in piena copertura dai parte dei media delle atrocità serbe) come rappresentazione dei frutti di un singolo albero. La violenza dello spettacolo disturba, ma non offende; destabilizza, ma non inorridisce. Un testo che paga la ricerca quasi speranzosa di un finale confortante che probabilmente non esiste e che infatti non trova, un testo che nella sua forma di rappresentazione assoluta non può restare che sospeso e irrisolto. Difficile addebitare a Sarah Kane di non essere andata fino in fondo vista la sua storia personale.

 

Delle scelte di regia di Elio De Capitani, restano le luci di Nando Frigerio che tagliano la scena da destra a sinistra e da sinistra a destra, per linee orizzontali. Dalla porta d’ingresso, da quella del bagno, dal frigobar, dal finestrone sulla strada arrivano cubi di luce che costruiscono ombre lunghissime, chiaroscuri inquietanti, di dimensioni e colori diversi. Reso onore, con plauso ammirato, al coraggio del regista, alla fatica degli attori, alle invenzioni di Frigerio, restano i limiti di uno spettacolo che non riesce a reggere un testo monolitico come Blasted. Ma quale tipo di attore, regista, scenografo potrebbe ?


Cami:Spazio rigorosamente cinematografico. Un impianto scenico tradizionale che tenta di fondersi sul finale, dove si accascia e sbanda alla Tim Burton, peccato che questo è teatro non stop-motion. Attori capaci, testo complesso. Risultato: effetto splatter.


>>>>INFO:www.elfo.org


sabato 29 novembre 2008

GIOVANI A TEATRO

Mina: Progetto sostenuto dalla Fondazione di Venezia e rivolto ai giovani dai 16 ai 29 anni che studiano o risiedono nella provincia di Venezia. Permette la visione di alcuni spettacoli nei Teatri di Venezia e provincia accedendovi ad un prezzo agevolatissimo(2,50 €). Ma soprattutto, permette di partecipare a laboratori (esperienze), incontri, dibattiti e lezioni con grandi figure del teatro italiano e internazionale, sempre ad un prezzo ridotto o nullo. Progetto unico nel territorio italiano. Come fare per partecipare? Richiedendo la card GAT 2008/200 (gratuita).

INFO: www.giovaniateatro.it

www.fondazionedivenezia.org

giovedì 27 novembre 2008

Segnalazione Cami: L'AFFARE DANTON


Associazione Culturale Progetto di Ricerca Teatrale
I Servi di Scena / Teatro La Madrugada
Via Orti 16 - 20122 Milano - Tel. e Fax. 02 54102094 
>>>>>>>>>>>>CORTILE INTERNO
>>>>>>>>>campanello 152
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA >POSTI LIMITATI> EURO 5


Dati tecnico artistici: 
di Stanislawa Przybyszewska   

Attori: Alessandro Borroni, Simone Lampis, Roberta Secchi, Monica Zipparri
Spazio scenico: Teatro La Madrugada
Costumi: Monique Bertrand, Ana Maria Luisa Romano
e Teatro La Madrugada
Accessori: Gabriele Guglielmetti, Franco Koehler e Teatro la Madrugada
Sculture di scena: Franco Koehler
Decorazioni: Antonio Bruno
Musiche: Sonata a 3, La Follia (RV 63) di Antonio Vivaldi
Canti del tempo della Rivoluzione Francese
Elaborazione sonora: Pablo Palacios
Disegno luci: Paolo Casati
Foto: Lorenza Daverio 
Grafica: Julio Paz
Assistente alla regia: Manuela Frontoni
Regia e drammaturgia: Raúl Iaiza

>>>>>>>>>>>>>>12 e 13 Dicembre ore 20:00 >>>>>>>>>14 Dicembre ore 17:00

“MARIA DE BUENOS AIRES” A VITTORIO VENETO

Giovedì 18 Dicembre 2008 ore 20.45

Dati tecnico artistici:
Libretto: Horacio Ferrer
Musica : Astor Piazzolla
Direttore d’orchestra: Marco Tezza
Attori: VICTORIA LYAMINA e RUBEN PELONI

Mina:“Maria de Buenos Aires”, tango-operita di Astor Piazzolla, è la storia di una prostituta morta ma rievocata, di una città avvolta nel contrasto dove l’irreale diventa magia; è la storia di una confusione e di un payador; della distruzione cantata, suonata, arrangiata e scritta per 12 strumenti. “Maria de Buenos Aires” ha dentro tutta la vita argentina, il filo sottile che la tende tra splendore e decadenza, il tango e la miseria, il disagio e la passione musicale che sboccia per le strade.

INFO: Teatro Lorenzo Da Ponte

via Martiri della Libertà
Vittorio Veneto (TV)

Telefono: 0422-540280

Email: biglietteria@teatrispa.it

Sito: www.teatrispa.it

mercoledì 26 novembre 2008

CHICAGO SNAKES REUNION

DATI TECNICO ARTISTICI:


Tratto dalla pièce di Bolek Polivka 

regia: di Bolek Polivka

attori: Valerio Bongiorno, Bano Ferrari, Piero Lenardon, Carlo Rossi 

Scene e Costumi: di Alessandro Aresu, Mirella Salvischiani, Almea Cerri - in collaborazione con NABA 

Luci:  Matteo Crespi

durata: 90' 

produzione: Teatro de Gli Incamminati 


INFO:  www.elfo.org


Cami: Il primo lavoro visto in Italia (dopo il nostro ritorno) estremamente pungente. Divertito e divertente, ma soprattutto partecipato. Il merito: agli attori, alle loro invenzioni ed al gioco che coinvolge tutti. Cucito con attenzione, curato e collaudato. Da vedere e rivedere. Novanta minuti di sana, anzi intelligente risata. 

Segnalazione: Uscite d'Emergenza


Cami: USCITE D'EMERGENZA - XII rassegna di danza contemporanea e teatro-danza. 9>16>23>30 NOVEMBRE 2008.
presso la Comuna Baires - via Parenzo 7 - Milano
tel. 02.890121317
email: combair@tiscalinet.it (inserire nell'oggetto: prenotazione Uscite d'Emrgenza)
prezzi: 10 euro intero- 8 euro ridotto
www.uscitedemergenza.blogspot.com
 

IL “DISORDINE” PER LA NUOVA STAGIONE CONTATTO DEL CSS – TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

 

“Vita e sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare” (Arthur Schopenhauer)

Mina: E’ dal concetto di “disordine” che nasce la terza stagione “contatto” del CSS.  Attraverso questo marchio tematico la scelta degli spettacoli, delle produzioni, degli incontri col pubblico e delle esperienze di approfondimento con attori e intellettuali italiani e internazionali. Il “disordine” in questa edizione, rappresenta il motore d’indagine per comprendere i cambiamenti della nostra era informatica e globalizzata, le trasformazioni dell’arte e l’esigenza intrinseca nella specie umana, di sovvertire e destabilizzare quei meccanismi di identificazione e comunicazione non adatti all’evoluzione di una società. In un’accezione fisica: “tutto si allontana da tutto nelle direzioni possibili che giacciono in un piano”.

INFO:  www.cssudine.it

martedì 25 novembre 2008

Segnalazione Mina: SETTIMANA DEL TEATRO SPAGNOLO CONTEMPORANEO (VENEZIA)

foto: La riga nei capelli

10 – 12 DICEMBRE messa in scena dello spettacolo LA RIGA NEI CAPELLI DI WILLIAM HOLDEN di Josè Sanchis Sinisterra  (Teatro Fondamenta Nuove – Venezia)

11 – 13 DICEMBRE gionate di studio e di spettacolo DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA TRA IMPEGNO POLITICO E RICERCA FORMALE a cura di Adriano Iurissevich, Maria del Valle Ojeda Calvo, Marco Presotto   

13 – 18 DICEMBRE laboratorio intensivo per attori  DRAMMATURGIA ATTORIALE condotto da Josè Sanchis Sinisterra 

Josè Sanchis Sinisterra : classe 1940, teorico, pedagogo ma soprattutto drammaturgo. Uno dei più rappresentativi della sua generazione e del teatro contemporaneo spagnolo.

INFO: www.veneziainscena.com

INFO PROGRAMMA COMPLETO: http://www.veneziainscena.com/banner/SetSpagnola/ProgrammaCompleto.pdf

 

LA LUNGJE CENE DI NADAL

Dati tecnico artistici:
Testo di Paolo Patui liberamente ispirato a The long Christmas Dinner di Thornton Wilder
Con Maria Ariis, Andrea Collavino, Sandra Cosatto, Stefania Carlotta Del Bianco, Fabiano Fantini, Guido Feruglio / Manuel Buttus, Rita Maffei, Riccardo Maranzana, Roberta Sferzi e al pianoforte Adriana Vasques
Produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Regia Gigi Dall’Aglio

Mina: la lunga cena di Natale della piccola borghesia friulana, dagli anni della prima grande guerra al terremoto che sconvolse la Regione nel ’76. Un ricco quadro sulla storia, il costume e le tradizioni di questa piccola parte d’Italia, che a voce fioca partorisce il mito del Carnera e adotta Pasolini e Svevo. Il tutto, rigorosamente narrato in lingua friulana!

giovedì 13 novembre 2008

Macbeth

Teatro El Convento - Buenos Aires

Ficha técnica

Autor: William Shakespeare

Adaptación y direcciòn general: Martín Barreiro

Actúan: Diego Verni, Lilia Cruz, Gabriela Caponetto, Mimí Ferraro, Fernando Lopez, Carlos Delger, Adrian Sett



Mina: Scenografia essenziale ma efficace (si tratta di teatro “de camara”): una pedana che corre lungo tutto il perimetro della scena. Luci notturne, si privilegia il chiaro-scuro. L’idea è quella di “illuminare l’oscurità”.Per tutta la durata il ricorrente richiamo di percussioni suonate dal vivo, a generare il clima inquietante che esige l’opera stessa. Costumi che ricordano stili moderni. Solo Macbeth e Lady Macbeth indossano abiti d’epoca a segnalare la divisione tra il loro universo malvagio e sanguinario col mondo che li circonda e che poi andranno a distruggere.L’attenzione si concentra sul contrasto interiore del protagonista, spesso rappresentato dalle Streghe, che restano in scena per tutta l’opera, tingendola di un carattere oscuro e soprannaturale. Inizialmente occupano il centro dello scenario, circondate dalla scenografia-pedana, a evocare la loro natura di spiriti fatidici; ma poi a mano a mano che l’opera prosegue, la loro azione si espande e invade tutto il campo scenico. In questa versione, Macbeth, deambula come un mostro insaziabile di potere. Non siamo di fronte a un uomo che cerca il suo posto nel mondo, ma a un uomo determinato a sterminarlo. Spesso quadri visuali sostituiscono scene testuali, come l’assassinio di Banquo e quello di Lady Macduff e suo figlio. Altri si fondono, in testo e immagini, come nella scena dove entrano gli assassini di Banquo e l’apparizione del suo spettro alla festa che il tiranno offre ai nobili di Dunsinane. Nel finale, nonostante la presenza di pochi attori, l’intento è quello di disegnare una grande coreografia che mostra l’attacco al castello di Macbeth: l’avanzata delle truppe ribelli (Malcolm y Macduff), il bosco di Birnam che avanza, l’entrata al castello e per finire la lotta tra Macbeth e Macduff. Questo incontro, da vita ad una potente lotta con le spade, consolida il finale e cede il passo all’epilogo della tragedia. Merita sicuramente una nota positiva l’impronta registica, chiara nel perseguire il suo obbiettivo: l’ avvicinarsi alla poetica dell’autore e alla sua concezione della condizione umana, tanto profonda quanto caotica, tanto provocatoria e smisurata come la vita stessa. Buona l'attuazione.

Dirección: Teatro El Convento - Reconquista 269
Capital Federal – Buenos Aires
Días y horarios de las funciones: Sábados 23.00hs
Reservas: Tel. (011) 4264 – 1101

Tra Led e coriandoli, il "Made in Italy" di Babilonia Teatri



Dati tecnico artistici:


di e con Valeria Raimondi ed Enrico Castellani
luci e audio Ilaria dalle Donne




Mina: Spregiudicati e dissacranti come le nudità di Adamo ed Eva; incantevoli e provocatori come l’intramontabile Biancaneve sognata dai suoi nani; luminosi ed effervescenti come il groviglio di tubi e led utilizzato per la scenografia.
Così si presentano Valeria Raimondi ed Enrico Castellani con il loro “Made in italy”, vincitore del Premio Scenario 2007. Sono già in scena quando il pubblico entra in sala. Poi un urlo. Due nudi e una mela morsicata sullo sfondo colpiscono gli occhi paralizzati degli spettatori. La Genesi, il principio della nostra vita terrena. La prima immagine di un nord est costretto ad affogare nelle coscienze dei suoi abitanti. I tabù padani degli ultimi anni e le verità scomode in un gergo dialettale e volgare. Un nord est appagato ma provato, deciso ma corrotto, multi etnico ma razzista.
Babilonia teatri segna con precisione la sua idea dello stare in scena: gli attori non raccontano una storia ma una realtà, non recitano con tecnicismi scolastici ma in modo personale, urlando, plasmando a voce alta la matassa variopinta di un gioco fatto di rime, non-sense, libere associazioni e doppi significati.
Sono i vissuti e i sopravvissuti di un nord est post industriale, post moderno, post Lega. Bravi davvero questi giovani attori. Profondamente
italiani.

mercoledì 12 novembre 2008

La Conta

Dati tecnico artistici:

di LUIGI BERNARDI
con FABIO SCARAMUCCI
musiche dal vivo eseguite e composte da FABIO MAZZA

canzoni interpretate da MICHELA GRENA e VALENTINA SILVESTRINI
luci e fonica PAOLO PEZZUTTIRegia di FABIO SCARAMUCCI



INFO: www.ortoteatro.it
www.luigibernardi.com

Mina: Fondo scuro, luci soffuse, uno sgabello e una voce narrante. E’ quella di Fabio Scaramucci, che in uno splendido monologo di un’ora fa vivere tutto il mistero e l’angoscia de “La conta”. E’ lo stesso Bernardi a volerlo sul palco per dare un corpo alle parole della sua nuova drammaturgia. Un testo tagliente, diretto, uno spaccato delle violenze all’italiana ripescate tra le pagine dei giornali e raccontate dalla voce stanca e malata del protagonista. Scrittore anonimo, appassionato di cronaca nera, tra una strofa di Vecchioni e un riff di Bennato ripercorre 5 anni di omicidi, vittime, luoghi e fotografie scovate tra le pagine dei quotidiani. Sarà proprio questa curiosità ingorda e distorta a portarlo ad abbandonare la sua razionale follia per dirigersi verso un nuovo volto, quello di assassino. La conta si azzera. La serie riparte.
“Era così facile, elementare. Per conoscere tutto delle persone che mi interessavano, mi bastava ammazzarle.”

giovedì 30 ottobre 2008

News dal CELCIT - Note da una Newsletter Argentina

La escena iberoamericana. Toda la actualidad teatral en ww.celcit.org.ar
ARGENTINA. El lunes 3 empieza una semana con cientos de obras
gratis.

El teatro independiente invadirá Buenos Aires
Un total de 227 obras de teatro independiente, repartidas en 400 funciones en casi
80 salas de distintos barrios de Capital: esa será la dimensión de la Semana de Teatro Independiente que anunció el ministro de Cultura porteño, Hernán Lombardi, en una conferencia de prensa en el Teatro del Pueblo. En total, 30 mil espectadores podrán asistir al evento. Será una actividad cultural en el marco del ciclo Buenos Aires a Sala Abierta. La semana de muestra se inicia el lunes 3 de noviembre y finaliza el domingo 9.
De esta manera, el teatro inundará salas en Colegiales, Balvanera, Monserrat y Caballito, llegará hasta Boedo, Almagro y Palermo, además de Núñez, Parque Chas, San Nicolás o Villa Crespo.
Todas las funciones serán con entrada libre y gratuita, ya que la iniciativa tiene como objetivo acercar el teatro independiente al público no habituado ni experto, es decir, a muchísima gente, ya que asistir a salas pequeñas que apuestan a obras no “convencionales” no es una costumbre que se pueda adjudicar a las masas populares.
El teatro independiente es una rama cultural con mucha fuerza a nivel under, pero en cifras se traduce como arte de minorías. En esta ciudad existe desde hace casi un siglo, siempre oficiando como espacio libre de expresión (como todo arte independiente) y actividad alternativa a la escena comercial. Su permanencia en el tiempo trajo nuevas estéticas, lenguajes y modelos de producción, y en la ciudad constituye una oferta cultural de calidad que sin embargo no suele tener demasiada difusión.
Las entradas se pueden retirar en la Casa de la Cultura, Avenida de Mayo 575, a partir del artes 28 y hasta el sábado 1 de noviembre.


texto desde www.celtit.com.ar

martedì 28 ottobre 2008

CELCIT - Buenos Aires: Semana del Teatro Independiente "Buenos Aires Sala Abierta"

Centro Latinoamericano de Creación e Investigación Teatral

6 funciones con entrada gratuita

  • ALMENDRAS AMARGAS
    De Beatriz Pustilnik. Con Juan Lepore, Claudia Pereira. Dirección: Claudia Quiroga
    Viernes 7, 21 hs. Domingo 9, 18.30 hs.

    La nostalgia, el humor, la seducción y el desarraigo en una pincelada de la historia argentina. 18 de mayo de 1910, poco después de la medianoche, en un lugar perdido del Gran Buenos Aires. Ya pasó el Cometa Halley sin provocar los estragos anunciados. Miguel, un joven inmigrante y Delfina, una “niña bien”, se cruzan en un fugaz encuentro que cambiará el curso de sus vidas, bajo un cielo sin Halley pero con luna llena, descubriéndose, entretejiendo pesares, confesiones, temores y resentimientos. De clases enfrentadas, reunidos por la angustia de un país y un mundo regidos por la histeria y la injusticia, evocan la hipocresía de una sociedad que busca respuestas inmediatas sin medir consecuencias, tal vez irreversibles. Dos jóvenes que se cuestionan lo que aún hoy sigue vigente: "Todo una gran mentira. Ni lluvia de sapos, ni granizo del tamaño de un puño. Una gran mentira. Pero… ¿para qué?"
  • EL TÉRMINO
    De Rolando Pérez. Con María Forni, Silvia Petcoff. Dirección: Carlos Ianni
    Viernes 7, 22.30 hs. Sábado 8, 21 hs.

    Se ha intentado asimilar el mito a una máquina en cuyo centro se puede adivinar una zona oscura de poderosa energía, similar a los agujeros negros en el espacio. En su círculo giran, constantemente atraídos, los esfuerzos de los hombres para acercarse a su esencia y misterio, sin conseguirlo jamás. Medea ha sido, según la hora y los poetas, culpable e inocente, ejemplo de barbarie o lúcida rebeldía, enemiga de la razón o su instrumento. Medea es en cierta forma una metáfora de una metáfora que viene contándose desde hace más de 2500 años. El poder de esta oscura hechicera no es un poder de embrujo y recuerdo, un destello del pasado. Su fuerza y atracción vienen de su actualidad, de su capacidad para recrear las condiciones del presente, un vehículo de exploración para realidades difíciles y urgentes como son la discriminación, el exilio, el entramado del destino propio enfrentado al poder y a la muerte.
  • LAS MUJERES ENTRE LOS HIELOS
    De Agustina Muñoz. Con Rocío Carrillo, Clara Díaz, Andrea Magnaghi. Dirección: Carlos Ianni
    Sábado 8, 22.30 hs. Domingo 9, 20 hs.

    Con el tiempo me fui interesando cada vez más por esa geografía -escribe la autora- lo que un lugar de esa inmensidad puede provocar en los seres humanos que allí habitan. Y así, a medida que construía este espacio fui delineando también a las mujeres que habían habitado la base científica y luego habían huido atravesadas por la hondura de la soledad blanca. Y durante la escritura fue apareciendo el tema principal de la obra: el recordar. ¿Qué es un lugar en definitiva? Lo que hemos vivido allí, lo que trajimos aquí de lo vivido allí. En cada reescritura de la obra lograba acercarme a ese estado de extrañeza en el que uno no ha vuelto pero tampoco ha permanecido, donde aún no hay lugar para certezas. Y el recuerdo no es ni bello ni sombrío. Presenciamos la extrañeza del volver, la incomodidad de unos cuerpos que no encuentran un hogar, una palabra certera que les corrobore que ellas de verdad, han vuelto.


    CELCIT. Moreno 431. Teléfono: 4342-1026

    Retirá tus entradas en la Casa de la Cultura,M
    Av. de Mayo 575,

Desde el martes 28 de octubre hasta el sábado 1 de noviembre.

Las actividades del CELCIT han sido declaradas de Interés Cultural por la Legislatura de la Ciudad de Buenos Aires