giovedì 4 dicembre 2008

BLASTED

BLASTED di Sarah Kane

16.11.2008 – Teatro dell’Elfo, Milano


Dati tecnico artistici: 

Attori: Elena Russo Arman, Paolo Pierobon, Andrea Capaldi

Regia: Elio De Capitani

Luci: Nando Frigerio

 

Piero: Blasted è un testo formidabile. Una rappresentazione della violenza che non risparmia profanazioni continue del corpo, del linguaggio, dei luoghi rifugio di una società “che ha tre mesi di vita”. Un rilancio continuo di bruttura in bruttura, in un pozzo di cui non si tocca il fondo. La violenza comincia in una stanza d’albergo di second’ordine di Leeds per poi trasformarsi, confondersi, con quella di un albergo di un paesino squarciato dalla guerra dei Balcani (il testo è del 1995, in piena copertura dai parte dei media delle atrocità serbe) come rappresentazione dei frutti di un singolo albero. La violenza dello spettacolo disturba, ma non offende; destabilizza, ma non inorridisce. Un testo che paga la ricerca quasi speranzosa di un finale confortante che probabilmente non esiste e che infatti non trova, un testo che nella sua forma di rappresentazione assoluta non può restare che sospeso e irrisolto. Difficile addebitare a Sarah Kane di non essere andata fino in fondo vista la sua storia personale.

 

Delle scelte di regia di Elio De Capitani, restano le luci di Nando Frigerio che tagliano la scena da destra a sinistra e da sinistra a destra, per linee orizzontali. Dalla porta d’ingresso, da quella del bagno, dal frigobar, dal finestrone sulla strada arrivano cubi di luce che costruiscono ombre lunghissime, chiaroscuri inquietanti, di dimensioni e colori diversi. Reso onore, con plauso ammirato, al coraggio del regista, alla fatica degli attori, alle invenzioni di Frigerio, restano i limiti di uno spettacolo che non riesce a reggere un testo monolitico come Blasted. Ma quale tipo di attore, regista, scenografo potrebbe ?


Cami:Spazio rigorosamente cinematografico. Un impianto scenico tradizionale che tenta di fondersi sul finale, dove si accascia e sbanda alla Tim Burton, peccato che questo è teatro non stop-motion. Attori capaci, testo complesso. Risultato: effetto splatter.


>>>>INFO:www.elfo.org


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