lunedì 14 aprile 2008

Una pintura rupestre

Ficha tecnico artistica:
Dramaturgia: Percy Jiménez Vásquez
Actuan: Silvia Hilario, Alejandro Ini, Leandro Orellano, Eduardo Marcelo Peralta, María Zubiri
Vestuario: Cecilia Zuvialde
Escenografía: Cecilia Zuvialde
Iluminación: Ricardo Sica
Maquillaje: Lorena Urcelay
Diseño de escenografía: Alicia Leloutre
Diseño sonoro: Javier Cano
Diseño gráfico: Gonzalo Martínez
Asistencia artística: Gabriel Baigorria
Asistente de producción: Alejandro Barratelli, Clara Díaz Suárez
Asistencia de dirección: Clara Díaz Suárez
Prensa: Carolina Alfonso
Producción artística: Percy Jiménez Vásquez, Tatiana Sandoval
Producción ejecutiva: Tatiana Sandoval
Puesta en escena: Percy Jiménez Vásquez
Dirección: Percy Jiménez Vásquez

ESPACIO CALLEJÓN
Humahuaca 3759
Capital Federal - Buenos Aires - Argentina
Reservas: 4862-1167
Entrada: $ 20,00 y $ 15,00
Viernes - 21:00 hs

Primera edición del proyecto
TEXTOS QUE MIGRAN
Proyecto de intercambio de textos y montajes teatrales entre países
Argentina - Bolivia – 2008

Mattias: Questo spettacolo senza vie di fuga ci racconta di una famiglia pervertita. La storia si ispira al mito di Amleto senza fantasma. La figlia in questo caso, vuole vendicarsi della madre e del suo amante per l'omicidio del padre, convinciendo lo studente che vive nella loro casa di uccidere per lei. Quest'opera appartiene ad una ricerca personale del regista sulla pornografia: inserendo il significato di voierismo attraverso una storia classica dei film porno. Un racconto rappresentativo del mondo dei film porno e di come vengono prodotti. Animato dalle atmosfere presenti intorno al set. Tutto il teatro viene utilizzato come spazio scenico. La recitazione si presenta molto disomogenea: da molto buona ad acerba e immatura. La nostra difficolta' di comprensione delle parole toglie molto a questo racconto, piu' cinematografico e videografico che teatrale.

Cami:Un lavoro singolare per l’utilizzo dello spazio. Un teatro ribaltato. Lo spettatore accede alle sedute attraversando la scena nella quale rimane intrappolato. Tutto quel che c’è viene utilizzato come ambientazione, esterni compresi. Molto belle le musiche. Una realtà ovattata e soporifera gestita da una regia molto cinematografica.

Nessun commento: